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Non Lasciare Che i Soldati Muoiano

Noi esseri umani siamo deboli e fragili. Ci ammaliamo fisicamente. Le nostre emozioni vengono profondamente ferite, le nostre menti turbate e confuse. Il capitolo 35 di Isaia parla di questo, istruendo il popolo di Dio a rafforzare chi è debole e a calmare gli ansiosi. Parla dell’aiuto liberatore del Signore, ma ci ricorda che, nel frattempo, dobbiamo vigilare gli uni sugli altri.

Quando ci sentiamo forti e coraggiosi, iniziamo a pensare che tutto va bene perché noi siamo grandi. E che tutte le qualità buone e desiderabili sono innate in noi. Ma l’orgoglio è davvero un’insidia subdolo. E dobbiamo ricordare che la nostra forza viene dal Padre celeste.

L’orgoglio è una trappola insidiosa

Se guardiamo onestamente a noi stessi, ricordando i nostri fallimenti, i nostri momenti difficili e le nostre debolezze, cominciamo a capire che abbiamo bisogno di Gesù. Comprendiamo che tutto ciò che abbiamo viene da Lui e attraverso di Lui.

La nostra forza, il nostro coraggio, la nostra pace e la nostra gioia. La capacità di perdonare e di mostrare gentilezza, grazia e amore. Nessuna di queste qualità ci viene naturale. Vengono tutte dal Signore della vita. Infatti, così come siamo soggetti alla paura, all’ansia e al fallimento, siamo anche capaci di essere scortesi, malvagi e arroganti.

Ammettere la nostra propria debolezza dovrebbe renderci più pazienti, gentili e comprensivi verso coloro che stanno lottando o attraversando momenti difficili.

Dovrebbe aiutarci a ricordare che Dio ci incoraggia e ci rafforza perché vuole che noi incoraggiamo gli altri. Vuole che abbracciamo coloro che hanno il cuore in ansia, ricordando loro che l’aiuto di Dio è sempre presente.

Fortificate le mani infiacchite, rafforzate le ginocchia vacillanti! Dite a quelli che hanno il cuore smarrito: «Siate forti, non temete! Ecco il vostro Dio! Verrà la vendetta, la retribuzione di Dio; verrà egli stesso a salvarvi».

Isaia 35:3-4

I soldati solitari non potranno mai vincere la guerra. Dobbiamo combattere insieme, fianco a fianco.

Siamo nella stessa battaglia

Siamo in guerra e il nemico fa di tutto per abbatterci e farci arrendere.

Tutti noi abbiamo dei momenti in cui le nostre ginocchia sono così deboli per la paura che non riusciamo a combattere. A volte non riusciamo nemmeno a camminare. O che dire di quei momenti in cui siamo troppo deboli per alzare il nostro scudo contro i dardi del nemico, tanto meno per alzare le mani in battaglia?

Guai a noi se facciamo vergognare gli altri nei loro momenti di debolezza.

Guai a noi se nei momenti più forti dimentichiamo cosa significa sentirsi deboli. Se diciamo (o pensiamo): “Se solo si fossero impegnati un po’ di più”.

Invece di guardarli dall’alto in basso, facciamo invece tutto il possibile per fortificare i soldati stanchi in modo che possano riprendere il combattimento. Solleviamo le loro mani infiacchite con la preghiera, rafforziamo le loro ginocchia vacillanti con la speranza di Dio e calmiamo i loro cuori smarriti con le Scritture.

E forse li troveremo al nostro fianco, pronti a combattere per noi quando noi veniamo colpiti dalla paura e dalla debolezza. Li troveremo lì, pronti ad aiutarci a superare la fatica della nostra battaglia.

Mi viene in mente una canzone del cantante Steve Green del 1984. Wounded Soldier (Soldato Ferito), la cui prima strofa dice:

Vedi tutti i feriti. Ascolta tutte le loro disperate grida di aiuto. Implorando un riparo e la pace. I nostri compagni soffrono. Auitiamoli nel loro momento del bisogno. Non lasciamo che un soldato ferito muoia.

Dony McGuire & Reba Rambo

L’orgoglio è un pendio scivoloso

Quando ci sentiamo forti, coraggiosi e vittoriosi, dobbiamo ricordare che la nostra forza viene da Dio. Non scendiamo sul terreno scivoloso dell’orgoglio, pensando di poter stare in piedi da soli. Pensando di non aver bisogno né del Signore né dei nostri compagni.

Dio ci dà forza per la battaglia. E come per tutti i suoi doni, è perché vuole che li trasmettiamo agli altri. Ricordiamoci quindi dei nostri compagni di lotta nei loro momenti di debolezza. Sosteniamo, rafforziamo e incoraggiamo la loro fede in difficoltà.

È l’unità che ci porta alla vittoria

È nella nostra unità che troviamo la forza per combattere. I guerrieri solitari possono vincere alcune battaglie, ma non possono vincere la guerra.

Siamo qui per guardarci le spalle a vicenda e per combattere l’uno per l’altro. Non lasciamo che i nostri compagni muoiano!

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Immagini: Croci | Amici uniti

2 replies on “Non Lasciare Che i Soldati Muoiano”

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